«Da troppo tempo ci siamo posti al di fuori della natura, dimenticandoci che rispondiamo agli stessi fondamentali fattori che controllano l’espansione delle altre specie. Abbiamo concepito il luogo dove viviamo come qualcosa di separato dal resto della natura, contro la natura. Ecco perché da come immagineremo le nostre città nei prossimi anni dipenderà una parte consistente delle nostre possibilità di sopravvivenza. Il nostro successo urbano richiede, infatti, un flusso continuo ed esponenzialmente crescente di risorse e di energia, che però non sono illimitate. Inoltre, fatto decisivo, il riscaldamento globale può cambiare in maniera definitiva l’ambiente delle nostre città e costituire proprio quella fatale mutazione delle condizioni da cui dipende la nostra sopravvivenza. Ecco perché è diventato vitale riportare la natura all’interno del nostro habitat. Le città del futuro, siano esse costruite ex novo o rinnovate, devono trasformarsi in Fitopolis, luoghi in cui il rapporto fra piante e animali si riavvicini al rapporto armonico che troviamo in natura. Non c’è nulla che abbia una maggiore importanza di questo per il futuro dell’umanità.»
Scienziato, neurobiologo vegetale, appassionato divulgatore e saggista, Stefano Mancuso è tra le massime autorità mondiali impegnate a studiare e divulgare una nuova verità sulle piante: creature intelligenti e sensibili, capaci di scegliere, imparare e ricordare.
È stato inserito dal New Yorker nella classifica dei “world changers”, ovvero coloro che, con i loro studi, possono cambiarti la vita. Professore presso l’Università di Firenze e ordinario dell’Accademia dei Georgofili, è anche Direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV), tra i più grandi centri mondiali per lo studio del comportamento delle piante, con sedi a Firenze, Kitakyushu, Bonn e Parigi.
Nel 2014 fonda PNAT, startup dell’Università di Firenze dedicata alla creazione di tecnologie ispirate dalle piante.